Uno degli interventi meno nominati nell’ambito della chirurgia plastica è quello alle orecchie.
Eppure si tratta di una operazione che può essere molto importante per qualcuno che, sin da bambino, ha sviluppato un difetto alle orecchie e, di fronte allo specchio, se le vede sempre troppo grandi o troppo a sventola.
Le orecchie sono una parte del corpo che termina il suo ciclo di sviluppo intorno ai cinque anni di vita, perciò è molto facile capire sin da quando si è piccoli se il problema potrà essere corretto o meno.
Non ci sono possibilità che negli anni successivi le orecchie si autoregolino, di certo non in grandezza ma nemmeno nel loro posizionamento: l’unico modo per fare qualcosa è richiedere una otoplastica e intervento di correzione Milano.

Dati i presupposti è possibile fare qualcosa subito, infatti molti genitori ritengono auspicabile fare eseguire l’intervento già quando i bambini sono in età scolare per risparmiare loro dei traumi e delle prese in giro dai propri coetanei.
Ma non è mai troppo tardi: tutti coloro che non hanno avuto la possibilità di sistemare questo problema da piccoli non avranno alcun problema a intervenire in un secondo momento, nell’età adulta.
L’importante è prendere l’iniziativa e rivolgersi ad un chirurgo plastico che possa far loro una prima visita durante la quale le orecchie verranno misurati sia in grandezza che per quanto riguarda l’apertura angolare rispetto al cranio.
Vengono considerate orecchie a sventola quelle che hanno un’apertura di oltre i 30 o 35°, ma naturalmente ci possono essere altri problemi come asimmetrie evidenti o appunto dei padiglioni auricolari troppo grandi.
Ecco perché la visita è personalizzata e non è possibile prevedere prima di un colloquio col medico quale intervento fare.
Infatti esistono diverse tecniche per eseguire una otoplastica. La tecnica più classica è proprio quella che prevede una incisione. Il chirurgo andrà ad aprire le orecchie posteriormente, per poi andare a ridurre l’ampiezza della cartilagine e rimodellare le orecchie. Si tratta di una operazione abbastanza semplice, infatti in età adulta si prevede semplicemente di farlo in ambulatorio con una anestesia locale. La perdita di sangue è minima, il recupero veloce.
Come in ogni intervento qualche minimo rischio può esserci e devono essere tenute delle accortezze che verranno illustrate dal medico anche a seconda del quadro clinico del paziente e dei suoi precedenti in ambito chirurgico.
Ma esiste anche una seconda tecnica che, addirittura, riesce ad evitare di andare a utilizzare il bisturi: il suo nome è otoplastica incisionless. In questo caso si inserisce un ago per modificare dall’interno il posizionamento delle orecchie.
La discriminante per scegliere una tecnica piuttosto che l’altra è data dalla gravità della situazione di partenza, quando per gravità si intende quanto il difetto è accentuato rispetto al risultato che si vuole ottenere.
Per cui non è esattamente il paziente che può decidere, ma al massimo lo potrà fare a seconda delle possibilità che gli paventa il medico dopo un’accurata visita durante la quale verificherà quali aspettative possono essere realistiche.